Gli angeli
della casa bianca
 
 
di Margherita Petrillo
 
 
 
Lo spettacolo
 
 

 

Commedia in due atti.

«Quando leggerete queste pagine forse qualcosa sarà cambiato... e spero in meglio. Per anni ho lavorato in alcune case che dove l’amore aveva un prezzo. Sfornavo torte e consigli per quelle donne che si sentivano come “valigie dimenticate al deposito bagagli” in attesa di qualcuno che venisse a reclamarle con uno scontrino in mano. Ne ho conosciute tante e raramente ho visto nei loro occhi la vera felicità. Forse sì, negli occhi di Betta, per un attimo. Era molto tempo fa... poco prima che venissero chiuse le case. Ero in un piccolo paese, alla Casa Bianca. Lì le “ragazze”, le chiamavano così anche quando erano vecchie ed appassite, erano soprannominate da alcuni clienti “angeli”. Ecco vi voglio raccontare quello che ricordo de “Gli angeli della Casa Bianca”.»

Inizia così, con la voce della cuoca tuttofare, lo spettacolo, mentre sotto un fascio di luce rossa delle valigie rivelano i loro volumi e sembrano contenere le storie delle donne che ogni quindici giorni le preparano per affrontare nuovi incontri.

Con i suoi momenti umoristici e le sue riflessioni questa commedia ci fa entrare in punta di piedi in una “casa chiusa” per scoprire vita e desideri delle sue “ospiti”. All’esterno si srotola la vita di una piccola città di confine. Le vicende si intrecciano, gli intrighi di paese entrano nella penombra, nascono nuove storie con finali imprevedibili.

L’opera nasce da un’attenta ricerca su episodi e personaggi reali grazie alla collaborazione preziosa di storici, archivisti, ex frequentatori della casa... Il tutto viene proposto al pubblico con la delicatezza del ricordo, quasi fosse uno sfogliare le pagine di un diario.

«Le persone reali sono diventate personaggi e la verità è divenuta commedia. Nessuno cerchi quello che non può trovare, ma si lasci coinvolgere... forse sentirà persino il profumo delle torte appena sfornate da Netta». Questo è il consiglio che ci dà l’autrice che vediamo in scena proprio nei panni della cuoca tuttofare.

Anche la regia è curata da Margherita Petrillo con il prezioso aiuto di Chiara Viffredo, che interpreta il non facile personaggio della giovane serva, e da Maria Celeste Mazzucco, una tragicomica tenutaria aggrappata al suo passato d’artista.

Impegnati al massimo per creare la giusta atmosfera, aiutati anche da scene e costumi, gli altri attori danno vita ai personaggi delineati a tutto tondo dalla penna dell’autrice.

Un grande lavoro corale per un argomento di attualità.